La Strada Racconta

IL LUOGO DEL RITROVO: LA TENUTA DI SAN ROSSORE A PISA

I cammelli pendenti del Parco dei Re e dei Presidenti

di Luca Bonechi

Quando Ferdinando de’ Medici, grande appassionato di animali esotici, decise di popolare la Tenuta di San Rossore di dromedari, questi assunsero, quasi per adattarsi allo skyline della città, una postura molto simile a quella della celebre Torre di Pisa e, anche per questo, sono stati a lungo apostrofati come i “cammelli pendenti”. Testimoni di oltre tre secoli di storia, cavalcati da re e regine, furono descritti anche da Friedrich Nietzsche nel Viandante e la sua ombra fino a essere impiegati nei lavori agricoli al posto dei cavalli. Grazie al clima favorevole, raggiunsero negli ultimi anni del 1700 il ragguardevole numero di circa 200 esemplari. Purtroppo, l’ultima guerra mondiale contribuì alla loro scomparsa e scarsi furono gli esiti di reintroduzione da parte dei Presidenti della Repubblica che avevano stabilito a Villa del Gombo la loro residenza estiva.

Lo scheletro dell’ultimo dromedario vissuto a San Rossore è custodito nel Museo di Storia naturale della Certosa di Calci che si può trovare proprio al termine del nostro viaggio.

Resta il ricordo di alcuni nomi quali Gelosa, Bella, Zebedeo, Messalina e lo Sparviero, quest’ultimo talmente attuale da essere divenuto il nome di battaglia di un noto randonneur di San Gimignano. Ma resta anche la speranza che i tre esemplari donati nel 2014 dagli Scout al Parco possano costituire il seme per il futuro della specie vivente in toscana.

La storia dei “cammelli pendenti” è il racconto preferito che si può ascoltare al centro Visite dell’Ente Parco Regionale, nato nel 1979. Un’area immensa di ben 23.000 ettari con 30 km di spiagge, ampie lagune, boschi di latifoglie e pinete, vie d’acqua navigabili in barchino come i fiumi Arno, Serchio e il lago di Massaciuccoli; aree archeologiche e agricole dove pascolano allo stato brado molti animali come la pecora massese e il mucco pisano. Prenotare un letto al Casale La Sterpaia per qualche giorno, in attesa della partenza, oppure regalarlo agli accompagnatori nei giorni di attesa del ritorno, può essere una buona idea per una escursione con il barchino, una gita in carrozza o una avventurosa ricerca del “fratino”, il raro uccello in via di estinzione che predilige il Parco come suo habitat.

Ma, volendo andare sul sicuro, ci si può dedicare a cercare le gustose lumache del Parco, oppure le tenute agricole dove assaggiare del latte appena munto, del pecorino fresco, del miele di spiaggia o di edera. Piccole cose che possono riempire le giornate di autentica e gustosa bellezza tanto da essere ispirati a staccare un biglietto per la Madama Butterfly che, proprio il 7 settembre, verrà rappresentata nello splendido scenario del teatro all’aperto di Torre del Lago, nell’anniversario dei 100 anni della morte di Giacomo Puccini.

UN’AVVENTURA IN TUTTI I SENSI

L’odore del latte appena munto

Il sapore del miele di spiaggia

Il suono dell’orchestra al teatro Puccini

La vista degli ultimi “cammelli pendenti”

La forma delle morbide dune della spiaggia del Parco